Lo studio si riferisce a 13 interventi dei quali 3 di semplice osservazione; sono stati fatti altri interventi di osservazione ma non è stato possibile lasciarne relazione.
RISULTATI
- intervento con costi esigui
- privo di effetti collaterali
- utile per il controllo e la riduzione dell’ansia e la percezione del dolore
- la musica deve essere scelta dal paziente con il supporto del musicoterapista e non dal personale medico-infermieristico; si precisa che NON è necessario il “proprio” musicoterapista
- c’è possibilità di riduzione di uso di oppiacei ma con margini scarsi
- c’è un miglioramento del tono dell’umore nel giovane paziente
- c’è innalzamento della soglia dell’ansia anche per il personale operativo e, in alcuni casi, per i genitori
In particolare: l’utilità dell’uso della musica per il raggiungimento del rilassamento e della tranquillità sembrerebbe certa anche se con livelli diversi ma al momento non è confortata da statistiche.
Concretamente sembra certo che risulti utile perché:
- il paziente “sente” la differenza tra il silenzio, la confusione e il suono adatto ad accompagnarlo
- si verifica un’effettiva riduzione dell’ansia dell’attesa, se il paziente viene opportunamente preparato
- il personale a sua volta risulta tranquillizzato
- il parente che accompagna si tranquillizza sia per effetto diretto della musica e del clima che si crea sia perché è rincuorato nel vedere l’impegno che si impiega per alleviare la sofferenza del bambino malato
- l’ambiente creato dalla musica riesce a neutralizzare l’effetto negativo di confusione, andirivieni propri della situazione d’ospedale, luci abbaglianti, altri rumori di sottofondo, ecc. che di per sé sono un ostacolo per la tranquillità del piccolo malato
Il rigore della ricerca ha però risentito di alcune criticità, soprattutto per l’esiguo numero di casi individuati (13 casi) e per le pratiche eseguite con margini di variazione troppo elevati per poter portare a certezze definitive. Tuttavia il progetto è stato seguito con vivo interesse dal personale medico, che ha avuto modo di verificare l’utilità dell’intervento musicoterapico, e di comune accordo si è deciso di ripetere l’esperienza con gli aggiustamenti suggeriti dall’esperienza fin qui maturata.
L’intera ricerca è conservata nell’archivio del reparto.
Autori
Mariolina Rossi
Lorenzo Capolsini